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Trionfo Ligure

Trionfo Ligure

 

Il 23 Giugno 1856, sulla base di una Bolla di Costituzione emessa circa un mese prima del Grande Oriente di Francia, iniziava i propri lavori in Genova la Rispettabile Madre Loggia Capitolare “Trionfo Ligure, riprendendo e ridando forza e vigore ai lavori apparentemente interrotti nel periodo che va dal 1815 al 1856 per la Liguria, 1859 - 1860 in altre parti d’Italia. Non sappiamo molto delle Logge Massoniche presenti a Genova nel periodo 1815/1856 anche se dobbiamo ritenere che le stesse abbiano continuato la loro attività, iniziata ancora sotto La Repubblica di Genova, e preseguita durante il periodo Francese con la costituzione del Grande Oriente d’Italia (Milano 1805) che ebbe come 1° Gran Maestro il principe Eugenio di Beauruheaus. La presenza di Logge attive, od almeno di Massoni regolarmente affiliati a Logge ubbedienti al Grande Oriente di Francia, è dimostrata dai gradi scozzesi elevati assegnati ai fondatori della Trionfo Ligure, anche se la presenza preponderante di uomini di mare, circa 60% dei Fratelli fondatori, e di militari di carriera potrebbe far pensare ad affiliazioni avvenute fuori dalla Liguria, (particolarmente in Francia od in zone dipendenti dalla Francia stessa). Possiamo certamente affermare che la Massoneria Genovese nasce e si consolida sui principi provenienti dalla Francia e si preoccupa di diffondere i messaggi della Francia Rivoluzionaria e Repubblicana portando, prima dell’arrivo delle truppe Francesi un messaggio di Libertà ai cittadini di una Repubblica in via di estinzione per conservazione e successivamente al 1856 un messaggio di Uguaglianza nella Libertà alla nuova Italia, che stava nascendo in quel periodo. Ricordiamo l’influenza sulla Massoneria Ligure del rivoluzionario Filippo Buonarroti. La partecipazione alla difesa della Repubblica Romana di Goffredo Mameli e Carlo Pisacane, l’organizzazione della disastrosa spedizione del Pisacane stesso e l’organizzazione, dopo l’inizio dei lavori, della vittoriosa spedizione dei “Mille” organizzata e finanziata dalla Trionfo Ligure ed affidata al Fratello Garibaldi oltre alla partecipazione attiva dei Fratelli Bixio e Simone Schiaffino della R:. L:. Trionfo Ligure, nonché la partecipazione di altri Fratelli Liguri come il cronista della spedizione quel Cesare Abba autore di “Da Quarto al Volturno notarelle di uno dei Mille”. Non solo la partecipazione attiva al Risorgimento alla Trionfo Ligure va attribuito un lavoro capillare di diffusione della Massoneria nel Levante Ligure arrivando a costituire Logge fino a Livorno dove provvide a regolarizzare, affiliandola al Grande Oriente di Francia, la R.: L.: Amici Veri dei virtuosi (31/12/1860). Nascono in questo periodo 1856/1865 le più antiche officine Genovesi Caffaro - Entella Stella D’Italia - Aurora Risorta a Genova Verità Labor a Sampierdarena. Nel 1860 i Genovesi ricevono la circolare del neocostituito Grande Oriente Nazionale d’Italia con sede a Torino che invitata tutte le Logge sparse per la Penisola ad aderire al Nuovo Grande Oriente senza più dipendere dalle Comunioni Estere, in particolare la Francia per il Nord Italia e l’Inghilterra per i territori appartenenti ai Borboni. Precisiamo che in quel periodo risiedevano nell’Italia appena costituita due punti di regolarità Massonica che bisognava cercare di unificare uno al Nord (prima Torino e poi Firenze che raggruppava i residui del G.O.I. del 1805 con officine legate al Grande Oriente di Francia) ed un secondo a Palermo più vicino all’Inghilterra.

La Massoneria Genovese, ed in particolare la Trionfo Ligure, decisero di non recidere, almeno inizialmente, i legami col Grande Oriente di Francia pur partecipando, come osservatori ai lavori per la costituzione del Grande Oriente d’Italia. L’adesione della Trionfo Ligure al Grande Oriente d’Italia avvenne da quel momento la Loggia Genovese non si è mai più staccata dal GOI nonostante le varie vicessitudini della Massoneria Italiana. Ricordiamo brevemente che la Massoneria Genovese ha provveduto spesso alla costituzione delle Società Operaie di Mutuo Soccorso (base per la nascita dei Sindacati), che la stessa si è battuta tramite i propri deputati al Parlamento, per l’istruzione obbligatoria, la libertà religiosa, la prima legge per il divorzio Lanardelli (purtroppo mai arrivata alla votazione in Parlamento), la Libertà di stampa, le prime leggi a favore dell’istruzione femminile ed il riconoscimento della parità dei diritti, l’allargamento del suffragio elettorale nonché per ogni legge che tendesse a migliorare le regole del nuovo stato che si stava costituendo. Tale tradizione di Libertà è assolutamente viva in tutti i Fratelli dei nostri giorni (un nome per tutti quello del Comandante Fratello Cesare Rosasco capo dei piloti del Porto di Genova che si era impossessato dei piani di distribuzione delle mine all’interno del porto stesso facilitando il successivo sminamento dopo la resa dei tedeschi) da quelli che nelle risorte officine Trionfo Ligure e Verità Labore parteciparono attivamente alla Resistenza contribuendo alla salvezza delle Officine, delle Fabbriche e del Porto di Genova dalla progettata distruzione dell’Esercito Tedesco (a quelli che oggi si battono affinchè l’Italia resti una nazione libera e non costringa più un gruppo di Fratelli ad emettere un triste comunicato come quello del 18 Novembre 1925 con cui i Maestri Venerabili delle Officine Genovesi, prendendo atto dell’impossibilità di proseguire i lavori per via della dittatura deliberavano lo scioglimento della famiglia massonica genovese demolendo le singole officine - comunicato che ancora oggi ci ricorda che solo le dittature, di ogni colore, si preoccupano di perseguitare gli Uomini Liberi avendone paura.